Lisbona, città di navigatori e di esploratori

 "Non ci sono per me fiori che siano pari al cromatismo di Lisbona sotto il sole"

Fernando Pessoa

Così scriveva uno dei figli più illustri della città. Vista la sua particolare posizione geografica è considerata la “porta di accesso” al Mediterraneo, luogo di “confine”, città di navigatori ed esploratori alla ricerca di nuovi mondi e nuove ricchezze. Per questo motivo rappresenta la meta ideale per iniziare il nostro viaggio con la rubrica “Travel ispiration”.

Lisbona entra nel cuore: un susseguirsi di colori, di emozioni, che si spiega solo con la varietà degli elementi naturali e umani che qui convivono.

La luce arriva dall'Oceano, da lontano, e si arricchisce riflettendosi sugli elementi che caratterizzano questa città; il fiume Tago, il cielo azzurro e le viuzze strette con i lori colori pastello delle antiche case, delle chiese, delle torri e dei campanili.

 

vista ponte

 

Lisbona ha un'intensa vita culturale, è sede di diversi musei nazionali e gallerie d'arte e la sua cucina, come tutta quella portoghese, è caratterizzata da una ricca varietà di piatti saporiti e originali che nel tempo hanno recepito anche le influenze delle lontane colonie portoghesi.

La storia moderna di Lisbona è segnata da alcune date fondamentali: il 1755, anno del devastante terremoto che colpì la città, distruggendo il suo tessuto “moresco” e il 1974, anno della “Rivoluzione dei Garofani”, che sancì definitivamente l’apertura al mondo del popolo portoghese dopo gli anni bui della dittatura di Salazàr. Questi eventi hanno plasmato l'architettura e il carattere dei suoi abitanti, persone educate ed ospitali, che celano però quella malinconia pungente, ed allo stesso tempo indefinita, che loro chiamano saudade.

Partendo dalle parole di Fernando Pessoa e dalla “guida” che scrisse nel 1925 sui tavolini del caffè A Brasileria, iniziamo il nostro tuor. Grazie all’idea di un portoghese di importare del buon caffè dal Brasile, il locale divenne punto di ritrovo di artisti, scrittori e intellettuali. Qui Pessoa ha trascorso buona parte del suo tempo libero e da qui continua tuttora a dominare la piazza antistante sotto forma di statua di bronzo seduta ad un tavolino.

 

LA BRASILEIRA

 

Dal quartiere del Chiado, tuttora sede di moltissime librerie e circoli culturali, teatri, bistrot e negozi storici, percorrendo una serie di vicoli, scalinate e strade ripide che si insinuano fra le colline e che ricordano il tessuto urbano della kasbah, si arriva nel quartiere dell’Alfama. Sulla sommità del colle si erge il Castello di de Sao Jorge, una sorta di città fortificata realizzata dal Re Alfonso I nel 1147. Questo è un luogo straordinario. Arrivateci al tramonto: dall’alto dei suoi bastioni si gode di una vista stupenda sulla città che toglie il fiato. All’interno del Castello potete visitare il sito archeologico, che nel 2010 è stato reso fruibile dal progetto di musealizzazione dell’architetto lusitano João Luís Carrilho da Graça. Il progetto, premiato anche con il “Piranesi Prix de Rome”, ha previsto la delimitazione dell’area archeologica attraverso la creazione di un “limite”: una parete in acciaio corten delimita e contiene l’area storica alla quota più elevata. Per tutelare i resti delle abitazioni mussulmane del XI secolo e i relativi affreschi è stato realizzato ex-novo un etereo volume-non volume: astratte e scenografiche pareti bianche, fluttuanti sulle fondazioni, toccando il suolo in soli 6 punti, e ricreano le divisioni originarie degli interni, mentre una copertura dalla superficie semiopaca filtra la luce solare, creando un dialogo poetico fra antico e moderno.

VISTA CASTELLO SAO JORGE

 

CASTELLO SAO JORGE

 

CASTELLO SAO JORGE

 

Continuando il tour sulla parte alta della città, per poter comprendere lo spirito di Lisbona bisogna addentrarsi nelle strette vie del Bairro Alto. Arrampicatevi su per le stradine in salita utilizzando magari uno degli elevador che troverete lungo il vostro cammino, oppure prendete il tram numero 28, vero e proprio icona della città. Lungo il percorso ammirerete bellissimi palazzi interamente rivestiti da azulejos. Rimarrete a bocca aperta!

 

TRAM 28

 

Scendendo verso il fiume, raggiungiamo il quartiere de la Baixa. In netto contrasto, sia per la disposizione urbanistica che per lo stile degli edifici, con il Bairro Alto e l'Alfama, questo quartiere rappresenta ancora oggi la zona commerciale di Lisbona. Qui troverete numerosi negozi e boutiques alla moda, l'ideale se avete intenzione di fare shopping.

Da qui, con i mezzi pubblici, è facilmente raggiungibile il quartiere di Belem, ubicato nella parte occidentale della città. Potrete ammirare la Torre di Belem, una vera e propria fortezza militare a controllo dell'ingresso del porto di Lisbona. Fu costruita per celebrare la scoperta delle rotte verso le Indie da parte del celebre navigatore Vasco da Gama. Per molti viaggiatori, ma soprattutto per i marinai portoghesi rappresentava l'ultima immagine che vedevano della loro amata terra. Oggi ad essa si contrappone la nuova torre di controllo del traffico marittimo, che grazie alla sua particolare forma (parallelepipedo inclinato) è diventata una vero e propria icona contemporanea. È stata progettata dall’architetto Gonçalo Sousa Byrne e realizzata nel 2001, antistante il porto della città. Il basamento in pietra locale crea una sorta di zoccolo che “ancora” la struttura a terra; le pareti in elevazione sono rivestite in lastre di rame di colore antracite, che la salsedine modificherà nel tempo, creando variegato gioco cromatico. Il quartiere di Belem, tuttavia, merita una visita soprattutto per il Mosteiro dos Jeronimos, vero e proprio capolavoro architettonico in "stile manuelino", ed inserito dall’Unesco, nella lista degli “Edifici Patrimonio dell’Umanità”.

 

TORRE BELEM

 

FARO LISBONA

 

MONASTERO BELEM

 

Dopo un lauto pranzo a base di baccalà (nella cucina portoghese esistono 365 ricette diverse che hanno come protagonista questo pesce, una per ogni giorno dell’anno) non vi resta che visitare il quartiere dell’Expo, nato nel 1998 al posto di una vechia area idustriale, per accogliere la manifestazione internazionale. All’interno di questo parco fieristico, pensato per accogliere un gran numero di persone in occasione di tale evento, ma privo ancora oggi di una propria anima, svetta il Padiglione del Portogallo, progettato dal grande architetto portoghese Alvaro Siza, quale simbolo architettonico della stessa esposizione. L’edificio funge da “ingresso monumentale” al sito dell’Expo, introducendo così il visitatore verso il mare: Siza ha creato una piazza coperta da un “velario” estremamente sottile che si piega sotto il proprio peso (solo 20 cm di spessore per la soletta in calcestruzzo).

È evidente come dietro ad un gesto apparentemente semplice, quasi banale, si possa rilevare una così grande complessità e bellezza poetica.

 

PADIGLIONE EXPO 98 PORTOGALLO

 

PADIGLIONE EXPO 98 PORTOGALLO