Il Museo del Prado a Madrid è una delle pinacoteche più importanti del mondo in cui sono esposte opere dei maggiori artisti spagnoli, fiamminghi e italiani, fra cui: Botticelli, Caravaggio, El Greco, Goya, Rembrandt, Rubens e Velázquez. L’edificio fu ideato da Carlo III che si affidò all’architetto Juan de Villanueva, autore, oltre che della sede del Museo, anche del vicino Giardino Botanico. L’attuale conformazione del museo è opera dell'architetto spagnolo Rafael Moneo, vincitore del concorso bandito nel 1998 e concluso nel 2007. Vista la particolarità del luogo, il progetto di ampliamento è un significativo e meditato intervento di riorganizzazione degli spazi di un edificio d'importanza storica, rappresentativo dell'immagine culturale della Spagna e punto d'incrocio di itinerari turistico-culturali provenienti da tutto il mondo.
L'architetto, alla richiesta di adeguamento degli spazi del museo alle nuove necessità, aveva fin dall'inizio ritenuto necessario adottare un criterio diverso rispetto a quello pensato dal bando di concorso, cercando di individuare un edificio nelle vicinanze del Prado adatto a mettere in atto gli obiettivi in programma.
In questo modo egli orienta il progetto, pur all'interno del ventaglio delle diverse soluzioni elaborate nel corso degli anni, avendo come punto di riferimento costante il chiostro cinquecentesco della chiesa de Los Jerónimos, posizionato dinanzi al prospetto secondario del museo, sul lato opposto di Calle de Ruiz de Alarcon.
Il progetto ha previsto la creazione di nuovi spazi e servizi per arricchire l'offerta culturale al pubblico e migliorare la loro fruizione, per incrementare l'attività delle esposizioni temporanee e per rendere più confortevoli e funzionali gli spazi d'accoglienza. Per far ciò è stato creata un'addizione volumetrica all'edificio neoclassico di forma regolare: un "cubo", con struttura in cemento armato rivestita di mattoni rossi, come quelli dell'edificio di Villanueva, a cui le quatto gallerie del chiostro vanno ad ancorarsi.
Il cubo, coperto da un ampio lucernario, è congiunto all'edificio del Prado tramite un volume triangolare seminterrato, denominato vestibolo, che passa sotto il livello stradale, ed è destinato ad ospitare i servizi di accoglienza del pubblico: biglietteria, book-shop, caffetteria-ristorante. Il tetto di questa nuova ala è trasformato in un giardino pensile.
La soluzione realizzata dall'architetto spagnolo cerca di evitare, com'è sua abitudine, la strada del "protagonismo" e di non trasformare l'architettura progettata in semplice gesto comunicativo.
Creando un cubo di mattoni intorno al chiostro, Moneo ha voluto sottolinea una visione rigorosa ed unitaria dello storico edificio del Prado.