Barcellona è una di quelle città che non ha bisogno di presentazioni: colpita ad agosto dal terrorismo nel suo luogo simbolo, si è subito rialzata al grido “no tinc por”. La città catalana è semplicemente splendida, vitale, colorata! Meravigliosa dal punto di vista artistico, con il suo centro medievale Barrio Gotico e gli eccentrici edifici modernisti firmati da Antoni Gaudì, è rinomata anche per le sue architetture contemporanee che hanno trasformato il volto e lo skyline della città dopo il successo delle Olimpiadi del 1992.
Barrio Gotico
È la zona più antica di Barcellona. Si sviluppa intorno alla Cattedrale della città, costruita in stile gotico, e alla sua piazza. Da qui si snodano una serie di stradine pedonali, strette e affollate dai turisti a qualsiasi ora del giorno e della notte, piene di negozi, bar e ristoranti. Da qualche anno il simbolo antico del quartiere ha un rivale “contemporaneo”: il Mercato di Santa Caterina. Questo progetto, realizzato dagli architetti Enric Miralles e Benedetta Tagliabue (www.mirallestagliabue.com) rappresenta un ottimo esempio di rigenerazione urbana nel cuore della città vecchia. Lo spazio del nuovo mercato si sviluppa su un’area precedentemente occupata dal monastero di Santa Caterina. Le tre arcate di copertura ricordano le navate di una chiesa e sono sorrette da una struttura con pilastri in acciaio che ha una propria indipendenza rispetto le pareti che delimitano l’area del mercato sottostante. Il pattern che riveste la superficie del tetto è composto da elementi colorati che ricordano motivi di natura organica e rimandano alla funzione stessa dell’edificio. In pochi anni il mercato è diventato un nuovo simbolo per la città e un ottimo esempio di integrazione fra antico e contemporaneo.
Un'altra architettura recente realizzata nel quartiere gotico è il Museo d'Arte Contemporanea, detto MACBA. Come il mercato, anche gli spazi del nuovo museo ricoprono un ruolo fondamentale nel rilancio dello stesso quartiere, luogo di radici antiche nel quale trova posto un’architettura di stampo contemporaneo. Le forme razionali e pulite pensate dall'architetto americano Richard Meier distinguono l’edificio caratterizzato da superfici bianche, pannelli in acciaio bianco rivestono i prospetti, e grandi vetrate. I lucernari di copertura che illuminano le sale lasciano intendere quanto la luce sia una delle componenti essenziali di progetto. La piazza antistante rappresenta durante l’intera giornata un luogo di ritrovo per l’intero quartiere.
La Torre Agbar
Il grattacielo progettato dall'architetto francesce Jean Nouvel, con i suoi 144 metri, si inserisce in un quadro più ampio di rinnovamento e riqualificazione dell'area circostante. Si colloca all’incrocio di tre snodi viari della città catalana: la Diagona, la Gran Via e la Meridiana. L’edifico ha una struttura portante che insiste su due grandi cilindri ovali concentrici, il più esterno in calcestruzzo, quello interno in acciaio e vetro. La facciata esterna serve come filtro di canalizzazione alla luce: la superficie serigrafata delle vetrate, all’apparenza causale, è progettata per rispondere al meglio all’incidenza dei raggi solari. Dei sensori di temperatura esterna regolano automaticamente l'apertura e la chiusura delle finestre dell'edificio, riducendo in questa maniera il consumo di energia per la climatizzazione. Inoltre sulla facciata sono state istallate migliaia di luci a led che permettono la creazione di immagini luminose su tutta la superficie dell'edificio.
Il Forum Building
Il grande complesso progettato dagli architetti svizzeri Jacques Herzog e Pierre de Meuron (www.herzogdemeuron.com) è un edificio molto particolare: costruito nel 2004 per celebrare il Forum Universale delle Culture, si presenta al viaggiatore con una inusuale forma triangolare, dipinto di in blu cobalto e tagliato da vetrate irregolari che incidono i fronti in modo verticale. Svuotando la parte basamentale del volume, gli architetti hanno creato una continuità tra la lo spazio pubblico e la piazza interna. L'edificio sembra leggero e fluttuare in aria grazie alle superfici trasparenti che delimitano gli ambianti a livello strada. Il dialogo tra la luce esterna e i piani inclinati genera interessanti giochi di luce nelle sale espositive.
Credit
Start for Talents – Barcellona | http://bit.ly/2uSyuwU
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