Santiago Calatrava è una figura particolare, che si pone fuori dagli schemi classici nel panorama internazionale degli archi-star.
La doppia laurea, prima in Architettura e successivamente quella in Ingegneria presa al Politecnico di Zurigo, gli permettono di avere un approccio multidisciplinare e versatile al complesso mondo delle costruzioni.
Durante la sua formazione accademica si avvicina alle opere di Le Corbusier e a quelle del catalano Gaudì, studiando sopratutto nelle opere di questi due maestri, il legame fra la forma e la struttura.
Un altro fondamentale elemento ispiratore è la natura: partendo dalla tradizione costruttiva spagnola, concepisce architetture scultoree che definiscono spazi pubblici ampi e luminosi in cui la struttura, esibita e caricata di valori simbolici, diventa essa stessa architettura.
Viene conosciuto dal grande pubblico per le sue opere ingegneristiche in acciaio verniciato bianco (ponti, passerelle e stazioni ferroviarie).
La città di Reggio Emilia può vantare un primato mondiale: sul suo territorio ci sono ben 4 opere di Calatrava. 3 ponti sull'autostrada A1 e la nuova stazione A.V medio-padana.
Anche Venezia ha il suo ponte “contemporaneo”: è il quarto porte sul Canal Grande ed è stato costruito per far attraversare i pedoni fra il piazzale Roma e la stazione ferroviaria. Il ponte ha una forma arcuata con una campata di circa 80 metri; la struttura è in acciaio, verniciata di nero, i pavimenti in vetro e pietra d'Istria. I parapetti sono in vetro, con corrimano in ottone. Un progetto moderno, che cerca di non fare a pugni con il contesto storicizzato che lo circonda. Rispetto alle opere che lo hanno reso famoso, il nuove ponte di Venezia cerca di essere essenziale e discreto al viaggiatore.
Tuttavia l'architetto spagnolo è abile anche a sviluppare vere e proprie architetture, modellando ferro e cemento armato, dando vita ad una vera e propria opera d'arte.
Ne è un esempio la Turing Torso di Malmo, la torre che, con la sua forma a spirale, è il più alto edificio residenziale della Svezia. L'edificio, costruito in acciaio, vetro e cemento armato, è strutturato in nove cubi rotatori il cui principale elemento strutturale è un nucleo di cemento armato, di 10 metri di diametro (come una colonna vertebrale). Il suo centro corrisponde esattamente con l'asse di rotazione dei piani. L'esterno dell'edificio è rivestito da pannelli di cristallo e alluminio. Ogni cubo consta di cinque piani.
Questa concezione espressionista, tesa a fondere l'architettura con l'ingegneria è evidente in molte sue opere pubbliche. In particolare, nelle nuove stazioni ferroviarie di Lisbona (1998), di Reggio Emilia (2013) e nel nuovo hub World Trade Center di New York (2016), Calatrava è riuscito a coniugare l'aspetto strettamente funzionale, legata alla loro tipologia costruttiva, come la necessità di avere grandi superfici coperte, con le necessità estetiche e di carattere pubblico, creando nuove icone contemporanee.
Oggi Calatrava è noto come “architetto”, tuttavia è anche scultore e pittore: la sua formazione eterogenea e l'interesse per l'arte in generale gli permettono quindi di arricchire la sua opera d'architettura.
I progetti di Calatrava sono stati spesso anche oggetto di critica per ritardi nella realizzazione e per eccessivi costi rispetto ai budget previsti. Per esempio a Valencia la realizzazione della Città delle Arti e delle Scienze è durata 21 anni ed ha superato i costi iniziali di circa 500 milioni di euro, lasciando un buco nelle finanze della sua città natale.
Mai fidarsi degli architetti. Figuriamoci degli ingegneri!